Miglio: non è solo pan per gli uccellini

una nutrizionista per amica

Prosegue il nostro viaggio nel mondo dei cereali con la biologa nutrizionista Sara Salti. Questo mese conosceremo il miglio, spesso sottovalutato e considerato semplicemente cibo per pappagalli e canarini, e che invece è stato rivalutato dalla scienza della nutrizione per le sue proprietà e per il suo essere un’ottima alternativa al frumento.

Il ruolo di rilievo che occupa il miglio nella gamma dei cereali è da attibuire ai suoi molti nutrienti e oligoelementi che lo rendono un alimento funzionale, con spiccate caratteristiche salutistiche.

Da dove cominciare? Intanto un po’ di storia
Conosciuto già nell’antico Egitto, il miglio proviene dalle zone dell’Asia centrale e orientale, dove da sempre è coltivato. Compariva abitualmente sulle tavole nei nostri avi, sfamando già i Sumeri, i Romani e i popoli del nord Italia prima dell’arrivo del mais. La leggenda narra che i Veneziani, ad esempio, devono la salvezza della loro città alle scorte di miglio. Nel lontano 1378 i Genovesi avevano stretto d’assedio la Serenissima. Venezia si salvò e superò gli stenti della fame proprio grazie a questo cereale, conservato nei magazzini. Dopo la scoperta dell’America il miglio fu completamente abbandonato sia nell’Italia settentrionale che in quasi tutta l’Europa e sostituito dal mais importato dal continente americano, pur essendo un alimento ricchissimo di nutrienti.

Il miglio, infatti, ha un buon apporto proteico, seppure non contiene la gamma completa di aminoacidi e perciò, per farne un piatto alternativo alla carne o al pesce, va sempre complementato con i legumi.

Ferro, magnesio, fosforo e fluoro sono presenti e ben rappresentati nel chicco piccolo, tondo e dal colore giallo brillante insieme a vitamine del gruppo A e B. Ma, l’elemento sicuramente più prezioso tra i tanti (anche perchè più raro da ritrovare in un cereale) è il silicio. Quest’ultimo svolge un ruolo importantissimo e centrale per la salute di pelle, capelli, unghie ma anche per tessuti e organi più complessi come il tessuto connettivo e osseo.

Alimento funzionale, il miglio può essere consigliato a supporto della crescita di bambini e adolescenti, così come alle donne in menopausa, che spesso purtroppo insieme alla conclusione dell’età fertile assiste alla comparsa di fenomeni degenerativi quali l’impoverimento osseo o l’osteoporosi, indebolimento di capelli e perdita di tono dei tessuti. Ma non tralascerei gravidanza e allattamento per i quali rappresenta davvero un concentrato di fattori nutritivi.

In tutti questi casi “funzionale” vuol dire che funziona a risolvere carenze e/o soddisfare richiesta biologica e il suo contributo è prezioso e concreto.

C’è anche un altro aspetto importante che lo riguarda ed è la assenza di glutine. Questo aspetto lo rende adatto alle persone affette da morbo celiaco, ma anche in casi in cui si voglia mettere l’intestino a riposo per qualche tempo, migliorando sintomi come gonfiore, dolore, disbiosi (cioè alterazione della flora intestinale).

La presenza dei molti minerali in esso contenuti e l’assenza del glutine creano una combinazione alcalinizzante e molto favorevole al recupero dei processi infiammatori intestinali creando le condizioni per risolvere una quantità di sintomi e disturbi spiacevoli. Nei cambi di stagione è consigliabile insieme ad un periodo di depurazione epatica abbinare un’alimentazione ricca di questo cereale che ci può aiutare ad affrontare la stagione più calda.

In estate si presta benissimo ad essere utilizzato freddo nelle insalate, nella preparazione di crocchette o polpette vegetali; fresche e leggere rinfrancano dalla calura e sono molto ben digeribili.

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