Sovranità alimentare: che cos’è?

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Lunedì 25 maggio, a Firenze, si terrà un importante incontro dal titolo “Mozzarella, hamburger e Coca cola, nutriranno il pianeta?”<. Ovviamente il riferimento a Expo 2015 è diretto e immediato, anche perché l’incontro è organizzato all’interno degli eventi propedeutici all’Expo dei Popoli, oltre che a EquoMob.

Noi saremo presenti, perché crediamo, come sapete, che un mondo migliore passi anche dal cibo. E dalla sovranità alimentare. Perché? Perché, come definito nel Forum di Nyeleni (Mali) del 2007

la Sovranità alimentare è il diritto dei popoli a un cibo salubre, culturalmente appropriato, prodotto attraverso metodi sostenibili ed ecologici, in forza del loro diritto a definire i propri sistemi agricoli e alimentari. Pone le aspirazioni e i bisogni di coloro che producono, distribuiscono e consumano alimenti al cuore del sistema e delle politiche alimentari. Difende gli interessi e contempla le future generazioni. Offre una strategia di resistenza e smantellamento rispetto all’attuale regime commerciale alimentare sostenuto dalle corporazioni e un orientamento per i sistemi alimentari, agricoli, pastorali e della pesca definiti dai produttori e utilizzatori locali. La Sovranità alimentare riconosce priorità a economie e mercati locali e nazionali; promuove un commercio trasparente che garantisca redditi equi a tutte le persone così come il diritto dei consumatori al controllo dell apropria nutrizione. Assicura che i diritti d’uso e gestione di terre, territori, acque, semi, mandrie e biodiversità siano nelle mani di coloro che producono il cibo. La Sovranità alimentare implica nuove relazioni sociali libere da oppressione e ineguaglianze fra uomini e donne, popoli, gruppi etnici, classi economiche e generazioni.

Utopia? Noi pensiamo (e speriamo?) di no. Oggi alcuni Stati del sud del mondo hanno già inserito questi concetti nella propria costituzione, e contemporaneamente, nel nord del mondo, sono molte le organizzazioni e le aziende che fanno di questi principi la base per il loro lavoro, in attesa che anche le istituzioni e le grandi imprese si rendano conto dell’importanza di questi concetti per uscire dalla crisi economica e sociale che stiamo vivendo.

Quello della Sovranità alimentare non è, infatti, un tema per sognatori e ottimisti. Il concetto di sovranità alimentare deve diventare la base su cui i Paesi fondano le politiche agricole, economiche e politiche per sconfiggere il problema della fame e la povertà, a partire dal nostro piccolo angolo di mondo.

Il cibo non è una merce come tutte le altre, e quindi non va trattata come tale. Il cibo e l’alimentazione hanno e devono avere un posto di riguardo nelle scelte dei rappresentanti del popolo e di chi ha in mano il potere, chiamati a rispondere ai bisogni delle comunità e dei singoli, più che a quelle del mercato.

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