Meno glutine, più varietà!

food interviste

La celiachia oggi è molto diffusa. Secondo i dati pubblicati dall’Associazione Italiana Celiachia, in Italia 1 persona su 100 soffre di questa malattia autoimmune, che può essere alleviata con una dieta priva di glutine.

Da qui la nascita di ristoranti gluten free, e di numerosi prodotti per celiaci. Ma una dieta povera di glutine che conseguenze ha su chi non è celiaco? E’ consigliata? Migliora lo stile di vita? Lo abbiamo chiesto alla biologo-nutrizionista Sara Salti, che interverrà venerdì 6 febbraio 2015 insieme alle psicologhe di MutaMente al nostro evento “Cereali senza glutine al Kantiere“.

“Negli ultimi anni c’è stata una sorta di demonizzazione del glutine. In realtà però non è così- ci spiega Sara- Il glutine non fa necessariamente male“. Si tratta, infatti, di un composto di due proteine naturalmente presenti in alcuni cereali come il frumento, il farro, la segale, l’orzo, il kamut, la manitoba, molto usato nelle diete vegane e vegetariane come sostituto delle proteine animali sotto forma di seitan, ad esempio, ma anche come addensante.

“Tuttavia, inserire nella propria dieta cereali naturalmente senza glutine è fondamentale”. Mais, quinoa, amaranto, riso, miglio, grano saraceno hanno infatti “tutta una serie di nutrienti che non si trovano nei cereali che appartengono alla famiglia delle graminacee o che sono raffinati”, spiega la biologo-nutrizionista.

“Purtroppo i cereali attualmente in commercio sono stati selezionati nei decenni per aumentare la loro produttività, amplificando la presenza di glutine al loro interno. Questo probabilmente ha fatto aumentare le intolleranze e l’incidenza della celiachia nella popolazione”, afferma Sara.

Quando nel nostro organismo arriva troppo glutine, l’apparato digerente “è sottoposto a un superlavoro, per questo rischia di funzionare male”. Da qui la necessità di “alleggerirlo di tanto in tanto. Ma con giudizio”.

“La varietà è il punto principale- come sempre- La rotazione degli alimenti, la scelta di alimenti diversi, che appartengono alla stessa famiglia- sottolinea la dottoressa- aiuta a evitare il rischio di carenze di qualunque tipo“.

Assolutamente “sconsigliata e priva di qualunque beneficio”, invece, è la dieta totalmente priva di glutine per chi non è celiaco. Anzi, “eliminare del tutto il glutine, senza una ragione specifica, può essere controproducente: può, ad esempio, rendere impossibile la diagnosi della malattia, e può creare carenze alimentari, o comunque non apportare alcun miglioramento della propria salute”.

Insomma, l’argomento è sfaccettato. Sul glutine, sui cereali e sulla celiachia c’è molto da dire e da imparare. Che aspettate a prenotarvi per l’evento del 6 febbraio? Noi intanto pensiamo a qualche ricetta da proporvi per il prossimo appuntamento con le ricette di FairMenti! Su questo blog, naturalmente!

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