La felicità non si misura in Pil

decrescita

“La maggior parte delle cose che fanno crescere il Prodotto Interno Lordo è negativa e controproducente per la comunità. Basta pensare che, ad esempio, bombardare Venezia e poi ricostruirla da capo farebbe schizzare il Pil italiano, ma sicuramente non sarebbe positivo per il Paese” (Helena Norberg-Hodge, fondatrice dell’International society for ecology and culture”- intervista su “Presi per il Pil”).

La proiezione fiorentina di Presi per il Pil è stata per FairMenti e per tutti i partecipanti un importante momento di riflessione sull’economia e sulla nostra capacità di cambiare il corso della storia.

Grazie agli interventi del docente Stefano Bartolini e di Angela Terzani, il documentario, e le storie raccontate da Stefano Cavallotto nel film hanno generato un dibattito sulla decrescita, sul progresso, sull’economia capitalista, che FairMenti sta riproponendo in queste mattine agli studenti degli Istituti superiori della zona, con delle proiezioni apposite. Un dibattito complesso, che porta con sé, però, un messaggio ottimista.

Perché ottimista? Bè…perché, come ha confermato anche il prof. Bartolini, in Italia siamo in tanti a pensare che un altro modo di concepire l’economia non è solo possibile. E’ necessario.

“Presi per il Pil” racconta esperienze diverse di persone che, singolarmente, con la propria famiglia, o in gruppo, hanno deciso di cambiare vita, riprendere antichi mestieri, tornare a vivere in campagna, autoprodurre alcuni beni e acquistarne altri di filiera corta, direttamente dai produttori, organizzare una versione fai-da-te e individuale della decrescita.

Si tratta, chiaramente, di scelte estreme, che non tutti possono e vogliono attuare. Ma le possibilità di “decrescere” sono molte e differenti. Esistono, infatti, numerose amministrazioni virtuose e gruppi di cittadini che puntano alla decrescita collettiva, che comporta un miglioramento generale della qualità della vita. Le esperienze di co-housing, la maggiore attenzione agli spazi verdi e gratuiti, il ritorno della gente nelle piazze, non per fare acquisti ma per incontrare altra gente, sono gli elementi che ci porteranno davvero verso la decrescita. Come ha affermato il prof. Bartolini, “la decrescita è un fatto politico e collettivo”, che va portata avanti con scelte individuali.

FairMenti, infondo, vuole fare un po’ questo: creare eventi collettivi che stimolino alla riflessione; innescare dei dubbi, proprio come fa il film “Presi per il Pil”; aprire dibattiti; porre domande.

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